mercoledì 30 gennaio 2013

Popolo Blu & Metaemoglobinemia

Avete mai sentito parlare del Popolo Blu?



Non è un mito o una leggenda, il popolo blu del Kentucky era una enclave isolata di persone Appalachian che viveva con una decolorazione della pelle imbarazzante, fino a quando un giovane ematologo prese nota e trovò una soluzione.
Secondo la leggenda, Martin Fugate, un orfano francese, si stabilì sulle rive del Creek Troublesome orientale del Kentucky intorno al 1820.
Sposò un' americana dai capelli rossi di nome Elizabeth Smith con una carnagione molto pallida. 
Non sapevano che la loro unione avrebbe finito per generare persone con sfumature di blu!


Generazioni dopo, una discendente di Martin Fugate, Benjy Stacy, sarebbe nata "blu".
"Era quasi viola," ricorda il padre, Alva Stacy.
Benjy è nata in un reparto di maternità nei pressi di Hazard, nel Kentucky
ed è stata ricoverata in ambulanza in una clinica medica a Lexington per trovare un aiuto per il suo problema cioè un anomalo colore blu della pelle.
La nonna Benjy disse al medico la storia sui "blu" Fugates.
Incredibilmente, Benjy aveva ereditato un gene risalente a oltre 162 anni.
Per fortuna Benjy perdette la tonalità blu dopo un paio di settimane.
Solo le unghie e le labbra tornavano blu quando aveva freddo o era arrabbiata.


Nei primi anni del 1960, questa malattia blu catturò l'attenzione di Madison Cawein,
un ematologo presso l'Università del Kentucky.
La curiosità lo ha spinto a parlare con un infermiere, Ruth Pendergrass, che aveva incontrato una donna "dark blue".
Era una dei "blu" Combses che vivevano sulla sfera Creek ed era una sorella di una delle donne Fugate,
suo fratello, Luca, era stato anche lui blu.
La ricerca di persone blu proseguì.
Patrick e Rachel Ritchie, vissute ad Hardburly,
erano anche loro blu.
Cawein finalmente trovò una piccola popolazione di persone nei boschi retrostanti Appalachia,
molti  degli elementi avevano una colorazione bluastra della pelle.


Alla fine, Cawein guadagnando la loro fiducia ha cominciato a prendere campioni di sangue.

Test per l'emoglobina anomala sono stati negativi. Poi cominciò a costruire la genealogia della famiglia e tracciato le loro radici di nuovo a Martin ed Elizabeth Fugate.
Cawein era determinato a trovare una causa e, eventualmente, una soluzione per aiutare questo piccolo gruppo di persone isolate Appalachian. Nella sua ricerca, ha trovato un articolo del 1960 da E.M. Scott che è stato pubblicato sul Journal of Clinical Investigation. 
La ricerca di Scott aveva trovato metaemoglobinemia ereditaria tra gli eschimesi dell'Alaska e indiani causata da una mancanza della enzima diaforasi nei loro globuli rossi.

La Metaemoglobinemia è una rara malattia ereditaria del sangue che risulta da livelli eccessivi di methomoglobina (metHb) nel sangue. 
La Methomoglobina è una forma ossidata di emoglobina che ha una affinità ridotta per l'ossigeno, con conseguente minore capacità di rilasciare ossigeno ai tessuti. 
Ciò si traduce in sangue marrone e ai pazienti caucasici una tinta bluastra della loro pelle.



La metaemoglobina è un'emoglobina in cui il ferro
si presenta in uno stato di ossidazione trivalente Fe3+ invece che bivalente Fe2+.
Questo cambiamento produce una modifica della capacità del ferro di legare l'ossigeno, 
causando una minore ossigenazione dei tessuti, cianosi e, in casi gravi, la morte.

E' dovuta essenzialmente a due cause: 
ingestione di sostanze tossiche
o deficit genetico di reduttasi della metaemoglobina, 
enzimi che riducono la fisiologica (intorno 1,0%) presenza di metaemoglobina nel sangue.


La malattia del sangue è ereditato come carattere recessivo semplice - significa che per ottenere il disturbo, una persona avrebbe dovuto ereditare due geni, uno da ciascun genitore.
Si potrebbe ereditare il gene non, ottenere la malattia del sangue, ma passare il gene a un bambino.

Martin Fugate era un portatore del gene recessivo e le probabilità che avrebbe potuto sposare una donna con lo stesso gene recessivo erano pochissime... ma questo è quello che successo!!
Fortunatamente, Cawein è stato in grado di trovare un antidoto per la malattia del sangue
blu di metilene -,
che ha agito come un donatore di elettroni.
L'antidoto ha funzionato in fretta, ma i pazienti sono stati tenuti a prendere dosi giornaliere. Finalmente erano liberi della loro ombra "blu" e non erano più imbarazzati.


Quando un solo numero di ossidazione ha fatto veramente la differenza!!!


sabato 26 gennaio 2013

Muscari



Muscari neglectum

Muscari neglectum è una pianta della famiglia delle Liliacee, nota con il nome comune di lampascione (o lambascione). 
È una specie commestibile e dalle proprietà medicinali al pari di altre specie del genere quali Muscari comosum e Muscari romanus. 
Il nome comune di questa pianta deriva dal dialetto pugliese, la regione italiana in cui questo vegetale è maggiormente impiegato in cucina.


Muscari comosum

Il lampascione o lampagione (Muscari comosum)
è una pianta erbacea della famiglia delle Liliaceae
(o Hyacinthaceae secondo la classificazione APG),
diffusa nelle regioni mediterranee.

Tutte hanno in comune il bulbo tunicato e le foglie strette e lunghe fino a 30cm.  


Questa specie è commestibile.

Tra le sue proprietà officinali le più importanti sono le proprietà diuretiche ed emollienti e tra i suoi principio attivi sono zuccheri e mucillagini. 

E’ una pianta con proprietà molto vicine a quelle della cipolla,
e viene usata per stimolare le secrezioni urinarie e, per uso esterno,
quale emolliente e rinfrescante su pelli irritate, secche e foruncolose.


In Spagna è anche chiamata Hierba de los amores, e Dioscorides 
attribuiva ai suoi bulbi proprietà calorifiche e stimolanti il coito.

I fiori della sua pianta sbocciano in primavera e sono persistenti fino all'estate. 
Il bulbo globuloso di tale pianta, ricco di sali minerali e che cresce a 12-20 cm circa nel sottosuolo, è simile a una piccola cipolla di sapore amarognolo ed è consumato specialmente nell'Italia meridionale; particolarmente in Basilicata e Puglia. 
Su proposta della regione Basilicata i lampascioni sono riconosciuti come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
In cucina il bulbo sotterraneo di questa pianta trova gli stessi impieghi delle cipolle: 
crudo nelle insalate o cotto come componente di sughi o bolliti in agrodolce, e viene anche conservato sottaceto per antipasti o contorni. 
Fa parte dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali lucani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.






giovedì 17 gennaio 2013

Salvia Divinorum



La Salvia Divinorum e’ fra le circa mille specie di salvia, l’unica 
che procuri visioni.


Conosciuta anche come “Salvia dei Profeti” o “Salvia dei veggenti”, 
questa pianta esotica pare fosse conosciuta fino all’ultima metà del ‘900, unicamente 
dagli indios Mazatec del Messico, nell’ambito di cerimonie medico-magico-divinatorie.
Solo nell’ottobre del 1962, botanici ed antropologi nordamericani poterono disporre di un 
vivo esemplare.


Ha effetti psicoattivi,
sensazione di viaggi nel tempo e viaggi magici,
allucinazioni 
sensoriali,
apparenti stati spirituali e divinatori.


Tramite internet sono facilmente 
reperibili guide alla coltivazione, preparazione ed uso di salvia divinorum.


Argento

L'argento ha un profondo legame culturale con la luna e il principio femminile,
contrapponendosi implicitamente all'oro
che viene invece associato al sole e rappresenta il principio maschile.
Tale visione, sebbene non sia universale, è condivisa da numerose culture antiche, da quella greca a quella delle americhe  precolombiane.


La sua lucentezza associata alla purezza e alla verginità e per estensione alla virtù e all'innocenza ci richiamano l'arco (non a caso) d'argento di Artemide. 
Ella era la dea greca della luna e della verginità, nonché protettrice delle donne.


Che a tale elemento venga tuttora associato un valore " particolare" è evidenziato dal fatto che per esempio "recentemente" nel 1996 negli Stati Uniti un movimento il
Silver Ring Thing
(Iniziativa dell'anello d'Argento)
aveva la finalità di promuovere la castità tra gli adolescenti cristiani.


Fra gli elementi della antichità l'argento era il più bianco e il più splendente.
Il suo stesso nome latino,argentum, deriva dal sanscrito arjuna, che significa bianco.

Se l'argento più di ogni altro metallo è legato alla purezza
-ed in particolare alla verginità-,
ciò non è dovuto solo alla sua bianca lucentezza, ma al fatto quasi ironico che tale lucentezza ha una propensione quasi umana ad offuscarsi e annerirsi.


L'oro viene associato all'immortalità in particolare perché non annerisce!
Il suo simbolo alchemico è una linea infinita ripiegata su stessa a formare un cerchio.
L'argento invece proprio per la sua imperfezione è rappresentato da un semicerchio...da una luna.
Alchemicamente parlando l'argento è incompleto perché non è ancora oro.
Sarebbe stato necessario integrare il giallo per ottenere l'oro...
allora numerosi alchimisti fecero esperimenti a tale proposito
con materiali gialli:
rame,
zafferano,
tuorli d'uovo
e urina.

E' superfluo dire che non ci sono chiaramente riusciti!
L'argento è rimasto tale e e l'imperfezione dovuta alla sua ossidazione tuttora persiste!



L'argento è un ottimo conduttore di elettricità e, fatta eccezione per l'oro, è più duttile e malleabile di qualsiasi altro metallo. 

Ha durezza compresa tra 2,5 e 2,7, ed è quindi più duro dell'oro, ma più tenero del rame. 

Fonde a circa 962 °C, bolle a circa 2212 °C, ha densità relativa 10,5 e peso atomico 107,868.


Per quanto riguarda il comportamento chimico, l'argento presenta scarsa reattività; 

è insolubile negli acidi diluiti e nelle basi, ma si scioglie facilmente in acido nitrico o solforico concentrati; 

a temperatura ambiente non reagisce con l'ossigeno e con l'acqua. 

Non si ossida se esposto all'aria ma viene facilmente attaccato dallo zolfo e dai solfuri presenti in piccole quantità nell'atmosfera;

il caratteristico annerimento è dovuto alla formazione di solfuro di argento (Ag2S) sulla superficie del metallo. 





lunedì 14 gennaio 2013

Ripetizioni di CHIMICA



LA CHIMICA è QUELLA SCIENZA CHE STUDIA LA COMPOSIZIONE DELLA MATERIA E IL COMPORTAMENTO DI QUEST'ULTIMA IN FUNZIONE DI TALE COMPOSIZIONE!!


Che bella frase...^^
La chimica è : affascinante, sofisticata ma soprattutto... Utile!!
Se non corrisponde con l'immagine che avete voi...probabilmente...o ve l' hanno spiegata male o ve la stanno spiegando male o avete stabilito di avere voi qualche pregiudizio ...contro di essa.

    


Non ho nessuna pretesa! Questo NON è un blog strettamente scientifico, ma mi capiterà di parlarvi di alcune cose...sperando di essere poco noiosa!!


Se è verde o si muove, è biologia. Se puzza, è chimica. Se non funziona, è fisica.
Arthur Bloch