mercoledì 24 dicembre 2014

A cosa serve la Matematica? I love math

Molti ragazzi mi chiedono spesso: ma a che serve?
qui sotto c'è il collegamento ad un video bellissimo che potrebbe rispondere alle vostre domande.


BEAUTY OF MATHEMATICS from PARACHUTES on Vimeo.


IO AMO LA MATEMATICA, 
a causa di due motivi:
1) Tutti i dati che ci vengono forniti sono sufficienti e indispensabili per trovare una Soluzione 
(quindi non esiste né eccesso né  deficit di dati),
2) prima o poi cascasse il Mondo la Soluzione SI TROVA.
Vi PARE niente?
Io amo la matematica.
Almeno lì una soluzione c'è Sempre.


Nessuna certezza è dove non si può applicare una delle scienze matematiche over che non sono unite con esse matematiche 
L. da Vinci

Se l'uomo non sapesse di Matematica non si eleverebbe di un sol palmo da terra
Galileo Galilei

Nessuna umana investigazione si può dimandare vera scienza se essa non passa per le matematiche dimostrazioni 
L. da Vinci

La matematica rappresenta l'onore dello spirito umano 
G. W. Leibnitz

La matematica, al di sopra della sua applicabilità alle scienze, possiede una luce ed una sapienza proprie, e ricompensa largamente ogni essere umano intelligente che arriva a cogliere un raggio di ciò che essa è in sè
T. Bell

Il grande architetto dell'universo ora comincia ad essere considerato come un puro matematico 





lunedì 8 dicembre 2014

Il fascino di saper conservare


Ecco cosa mi è capitato a maggio: sono andata a fare l'animatrice scientifica presso uno dei licei storici di Roma, il liceo scientifico Cavour, e nel loro laboratorio di chimica-biologia praticamente è apparso questo spettacolo davanti ai miei occhi.
Decine e decine di animali sotto alcool o formaldeide. Il fascino della conservazione e della classificazione. Poter vedere...veramente.Guardare. Scoprire. Non ci può essere niente di più educativo.Conoscere per rispettare e apprezzare.
Vi lascio alle foto che ho fatto.

































Lo scheletro ovviamente è vero!






venerdì 28 novembre 2014

Vita di Laboratorio - Alla ricerca del F-moc-L-Valina perduta

Salve a tutti!
Sono qui per raccontarvi il piccolo disagio che mi è capitato di vivere prima ancora di iniziare la mia sintesi!
Ad inizio Ottobre ha avuto inizio il mio tirocinio! Un'altra volta! Stavolta per la specialistica. E' stato necessario cambiare laboratorio perché l'orientamento di chimica che ho scelto è "Chimica dei Sistemi Biologici" e non potevo rimanere nel precedente laboratorio dove si faceva sintesi organica.
Inoltre devo ammettere che cambiare laboratorio è stata una sfida piacevole: c'è sicuramente da considerare il disagio di lavorare con persone nuove e con un metodo di lavoro e abitudini diverse dalle precedenti, ma probabilmente questo aspetto è anche quello che aumenta la mia preparazione culturale e la mia capacità di interagire con uno staff diverso.
La prima parte del mio tirocinio prevede la costruzione di un ottamero:
F-Moc-(L-Val-D-Val-)4 -NH-Rinkammide.

In pratica si costruisce su una resina (Rinkammide) una catena di amminoacidi 
(in questo caso 2 amminoacidi cioè la L e la D Valina) 
con una sequenza specifica, per poi attaccare a questa sequenza peptidica un polimero.
Ora per far partire una reazione qualsiasi bisogna premunirsi inanzi tutto dei reagenti!!! 
:D
Quindi sono partita spedita alla ricerca dei miei amminoacidi protetti
(protetti vuol dire che il gruppo amminico è protetto dal gruppo protettore Fmoc) :


L' Fmoc-D-Val l'ho trovata subito, stava lì, nel frigo ad aspettarmi....
ma del Fmoc-L-Val non c'era traccia.
Ho passato un intero pomeriggio a cercare come una matta in tre frigoriferi diversi situati in due edifici diversi (chimica VEC e farmacia). Fallendo miseramente.
La mattina dopo...si è trovata, 
è apparsa dietro dozzine di reagenti in tutto il suo splendore ma... 
"Houston, we've a problem"
("Houston, abbiamo un problema").


"we've a big problem"


Io presa dalla disperazione ho proposto immediatamente di prendere a picconate il ghiaccio!
Tuttavia la mia brillante idea non è stata accolta. Peccato.
La soluzione adottata è stata la seguente:


(ovviamente prima abbiamo staccato la spina del frigorifero)

tre ore dopo...era tra le mie mani.

LA SINTESI PUO' COMINCIARE



lunedì 9 giugno 2014

La scuola è finita!


La scuola è finita, e con essa anche le ripetizioni per questo anno!
Volevo scrivere un post per ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze (...quasi 20...) 
che questo anno ho seguito...che mi hanno fatto lavorare ma che sopratutto mi hanno fatto crescere tantissimo culturalmente e umanamente!
Un grazie alle loro domande e ai loro dubbi che mi hanno "obbligato" a definire i miei pensieri in parole e in concetti chiari.
Grazie alle domande che mi hanno messo in difficoltà e che mi hanno costretto ad approfondire ciò che non sapevo o che sapevo troppo superficialmente! 
Un grazie ai loro caratteri così diversi, che mi hanno permesso di trovare strategie diverse per cercare di entrare in sintonia con le loro personalità.
Grazie di cuore!



martedì 20 maggio 2014

Spostamento chimico o chemical schift


L'origine del "chemical schift" o dello spostamento chimico quando parliamo di risonanza magnetica nucleare è un po come quando gli psicologi chiedono al proprio paziente di parlargli della propria famiglia e dell'ambiente in cui sono vissuti.

Facciamo prima un breve quadro sull'NMR (Risonanza Magnetica Nucleare) 
e vediamo su cosa si fonda a grandi linee:
Tutti i nuclei possiedono una carica e in alcuni di essi questa carica ruotando sull'asse nucleare produce un dipolo magnetico orientato parallelamente all'asse di rotazione.
Nel caso in cui dei nuclei con spin1/2 vengano immersi in un campo magnetico esterno esistono due livelli energetici con un leggero eccesso della popolazione nello stato ad energia inferiore in accordo con la distribuzione di Boltzmann. i livelli sono etichettati 1/2 e -1/2 .
Una volta individuati i livelli energetici si fornisce energia      delta E = h gamma/(2 p greco)B°
Ciò permetterà di promuovere la transizione tra quei livelli energetici in un campo stazionario avente intensità B°.
prendiamo a riferimento il nucleo di protone (nucleodell'isotopo 1 di idrogeno) e cerchiamo di capire perché ogni nucleo con un intorno chimico diverso si andrà a comportare in modo diverso:
un protone (nucleo dell'isotopo 1H) in una molecola viene schermato dalla propria nube elettronica, la cui densità varia dall'intorno chimico.
Tale variazione dà origine a differenze nelle posizioni dello spostamento chimico.
Capito niente??
Mi rendo conto che non sia proprio intuitivo...e vi confesso che dopo parecchi esami ancora non lo è neanche per me...^^
Sta di fatto che volendo semplificare in maniera un po ironica ci sta dicendo che ciascun nucleo è apparentemente identico, ma in realtà è completamente influenzato dall'ambiente in cui si trova. 
A causa dell'influenza che esercitano gli elettroni ciascun nucleo si comporterà in maniera differente.
Mi è venuto perciò questo parallelismo tra una seduta d'analisi in cui prima di capire chi si ha davanti ...
è necessario capire da quale contesto ambientale l'individuo provenga. 
Così  stasera ne ho dedotto che invece di interrogarmi domandandomi perché sono come sono e perché mi sono plasmata in questo modo...dovrei interrogarmi sulla mia storia e sull'ambiente in cui sono cresciuta; sulle dinamiche familiari che ho avuto, sulle dinamiche affettive che ho vissuto e con cui mi sono scontrata.
Mi dovrei ricordare che partecipo alla vita delle persone che mi circondano 
influenzandone il loro chemical schift.
Ma anche loro influenzano il mio.
In fondo ciascuno di noi assomiglia terribilmente ad un nucleo.